I dolci piacentini
Sprelle o turtlitt? Vi consigliamo di fare un giro per il centro, lasciarvi trasportare dal profumo che in questi giorni invade le strade ed entrare in una delle tante pasticcerie, panetterie o gastronomie che propongono i buonissimi dolci della tradizione!
Se invece volete provare a cimentarvi in casa, ecco a voi le ricette.
Sprelle
Ingredienti
- 500 gr di farina
- 100 gr di zucchero
- 100 gr di burro
- 3 uova
- 25 gr di zucchero vanigliato
- sale
- una bustina di lievito
- 1/2 bicchiere di vino bianco amabile
- 2 cucchiai di rhum
- limone
- strutto
Preparazione
Versate la farina a fontana sulla spianatoia e nel centro mettete uova, zucchero, burro a pezzetti, buccia di limone grattugiata, presa di sale e lievito; impastate il tutto con il vino e il rhum fino ad ottenere una pasta morbida che verrà tirata in sfoglia sottile. Con la rotella tagliatela a strisce e poi a pezzetti e friggeteli in strutto abbondante ben caldo. Passate le sprelle su carta assorbente per eliminare l’unto eccessivo e spolverizzatele poi con lo zucchero a velo.
Turtlitt
Ingredienti
- 300 gr di farina
- 100 gr di zucchero
- 100 gr di burro
- 2 uova
- olio
- strutto
- 300 gr di mostarda
- 80 gr di amaretti
- cioccolato in polvere
- rhum
- zucchero a velo
Preparazione
Preparate la pasta con farina, zucchero, burro e uova; tirate la sfoglia e dividetela a striscie sulle quali metterete il ripieno ottenuto mescolando la mostarda (tritata con la mezzaluna), gli amaretti tritati finemente, un cucchiaio di cioccolato in polvere e un bicchiere di rhum. Ripiegate la pasta sul ripieno e tagliate con l’apposita rotella, premendo gli orli con i rebbi di una forchetta. Friggete i turtlitt in padella, in strutto o olio bollente. Non appena saranno dorati da entrambe le parti, passateli sulla carta assorbente; serviteli cosparsi di zucchero a velo.
Fonte ricette: “Piacenza a tavola – Ricette tipiche della cucina piacentina raccolte e trascritte da Carmen Artocchini”.
Gli eventi a Piacenza
In queste giornate di festa e divertimento, il centro si colora e si anima. Volete vivere un “Carnevale da favola“? Non perdetevi niente: cliccate qui per scoprire come festeggiare il Carnevale in centro storico e tutte le iniziative del mese di marzo!
Le maschere piacentine
Come ben sapete, l’elemento caratteristico del Carnevale sono le maschere. Quelle della tradizione piacentina nascono contemporaneamente alle altre maschere regionali italiane, intorno al XVIII secolo, ma non trovano fortuna e notorietà a livello nazionale.
In passato – tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 – il popolo si mobilitava letteralmente per festeggiare il Carnevale: le vie del centro si riempivano di cortei mascherati accompagnati da bande musicali. Nei locali venivano indetti concorsi per premiare le maschere più originali, e al Municipale veniva eletta la ragazza più carina del Carnevale proclamandola “Regina del Mercato”.
L’evento più atteso era l’arrivo della maschera d’onore, tipica del folklore piacentino: al Vigion, che prendeva in giro i cosiddetti “ariosi”, coloro che abitavano fuori dalle mura, in campagna o in montagna.
Vestito con una giacca corta e stretta, pantaloni fino al ginocchio con calzettoni di lana bianchi e grossi scarponi marroni, sempre munito di un nodoso bastone e un cesto con uova, al Vigion aveva il volto caratterizzato da un enorme naso e guance rosse.
Al martedì grasso al Vigion faceva il giro delle osterie cittadine, dove tra un bicchiere di vino, una poesia e uno stornello, chiudeva di fatto i festeggiamenti del Carnevale.
Un’altra maschera tipica di Piacenza, che i meno giovani ricorderanno almeno di nome, era Tullein Cüccalla, popolano “dal sass”, chiacchierone e sbruffone.