Con il termine Cavalli del Mochi vengono indicate due statue equestri in bronzo, opere dello scultore toscano Francesco Mochi da Montevarchi e risalenti al Seicento.
Le due statue vennero realizzate su commissione. Ranuccio I Farnese, signore di Parma e Piacenza, desiderava omaggiare la memoria del genitore defunto, Alessandro Farnese, nonché assicurarsi la futura permanenza della propria, e pertanto convocò a Piacenza, città che in quel periodo aveva assunto il titolo di capitale del ducato precedentemente detenuto da Parma, lo scultore Francesco Mochi, il quale vi si recò da Roma, dove aveva fino a quel momento operato, senza tuttavia ottenere importanti commissioni, causa la preponderante e da poco attiva figura artistica di Gian Lorenzo Bernini.
Ranuccio gli commissionò due statue in bronzo al fine di recuperare il favore della popolazione – in quel momento la famiglia Farnese soffriva una particolare impopolarità – le quali avrebbero dovuto rappresentare suo padre Alessandro ed egli stesso fieramente trasportati da nobili destrieri. L’ubicazione prescelta fu sin dal principio quella, centralissima, della Piazza del Comune. Documenti di varia natura, soprattutto economica, attestano che il Mochi, dopo avere ideato e disegnato la prima statua e preparato il calco, ne intraprese la fusione nell’estate del 1612.